In ambito di dieta per psoriasi, la dieta chetogenica risulta una scelta efficace.
La psoriasi è una patologia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con placche ben circoscritte e ricoperte da squame argentee. Quando si parla di psoriasi, spesso si fatica a trovare una metodologia per contrastarla o semplicemente per limitare gli effetti dei sintomi.
Psoriasi e dieta sono collegate: non tutti sanno che, proprio come altre patologie, anche la psoriasi è legata alle scelte alimentari. Infatti, i pazienti affetti da questa patologia mostrano spesso abitudini alimentari sbilanciate: per questo seguire una corretta dieta per psoriasi, in aggiunta al tradizionale percorso con il medico, può rivelarsi una scelta vincente per ottenere risultati positivi.
Scopriamo di più su questa patologia e sul suo legame con l’alimentazione.
I sintomi della psoriasi sono solitamente molto limitati: in genere il sintomo più fastidioso è la sensazione di prurito. Le lesioni, solitamente, si localizzano sul cuoio capelluto, su gomiti e ginocchia, glutei e genitali. Possono essere interessate anche le zone di ombelico, unghie, sopracciglia e ascelle e la malattia può diffondersi a gran parte della superficie corporea.
I fattori scatenanti ben identificati comprendono:
Esistono diversi tipi di psoriasi, così classificati:
La psoriasi è una malattia che appare trasmessa geneticamente in circa un terzo dei pazienti. E’ influenzata nella sua insorgenza da cause ambientali e da disagi psico-emotivi. Di base, parlare di psoriasi vuol dire parlare di una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da un’accelerata proliferazione e differenziazione dei cheratinociti epidermici.
Il decorso della malattia non si presenta come regolare: infatti, ci sono periodi in cui sembra scomparire per poi riacutizzarsi in concomitanza con periodi di forte stress. Solitamente migliora nella stagione estiva con sole e mare.
Come detto precedentemente, la psoriasi si manifesta con placche eritematose e rotondeggianti capaci di provocare forti pruriti. Le placche possono essere più o meno circoscritte e vanno trattate tenendo conto del caso specifico e della sua gravità.
La psoriasi viene curata con un iter terapeutico valutato da un dermatologo in base a sintomi specifici che presenta il paziente. Solitamente il trattamento prevede l'utilizzo di emollienti, farmaci topici e, nelle forme più gravi, terapie sistemiche.
Ma non basta, il problema prevede anche delle conseguenze sullo stile di alimentazione del paziente che ne è affetto.
La psoriasi, oltre alle evidenti manifestazioni cutanee, mostra una forte relazione con fenomeni come obesità, diabete mellito di tipo 2, dislipidemia e malattie cardiovascolari.
I pazienti che presentano psoriasi spesso mostrano abitudini alimentari sbilanciate: parliamo, ad esempio, di una dieta con elevato apporto di grassi, soprattutto saturi, e un minore apporto di pesce o di fibra alimentare, che si presenta ricca di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie.
Queste abitudini possono avere direttamente a che fare con la gravità della malattia, sia perché la nutrizione gioca un ruolo importante nello sviluppo e nella progressione del problema, sia per il rischio di sviluppo delle comorbidità associate.
Per questo è molto importante informarsi e seguire una corretta dieta per psoriasi.
Qual è il perfetto esempio di dieta per psoriasi? Come si può immaginare, un paziente affetto da psoriasi deve seguire una preliminare valutazione riguardo alla propria composizione corporea e al proprio modo di mangiare.
Ai pazienti si consiglia comunque di seguire una dieta ricca di verdura, pesce azzurro, noci e olio extravergine di oliva. Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e tanta fibra, consumando prevalentemente cibi integrali capaci di dare sazietà e ridurre il rischio di picchi insulinemici.
Di contro, i pazienti con la psoriasi dovrebbero evitare cibi che favoriscono le infiammazioni come latticini grassi, carne rossa, bevande alcoliche, bevande zuccherate, carboidrati semplici e cibi ad alto contenuto di grassi saturi.
Tra le diete per psoriasi, la chetogenica presenta il vantaggio di una riduzione dello stato infiammatorio.
In generale, la psoriasi è una malattia della pelle che si presenta come cronica e con un’attivazione pro-infiammatoria sistemica. Nella manifestazione di questa patologia hanno un peso sia i fattori genetici, sia i fattori ambientali, cioè modificabili, come il fumo di sigaretta, l’abuso di bevande alcoliche e lo stress. Ma sappiamo che a rivestire una certa importanza c’è anche la dieta.
Nello specifico, l’eccesso di peso e un’alimentazione ricca di grassi e basata su uno stile “junk food” possono esacerbare le manifestazioni cliniche o addirittura scatenare la psoriasi. Da ciò è facile comprendere quanto sia fondamentale la scelta di una dieta antinfiammatoria.
Una dieta per psoriasi specifica vera e propria in realtà non esiste, ma di certo esistono dei protocolli dietetici che possono essere personalizzati sul singolo paziente (con un’attenta valutazione del medico). Al di là della dieta Mediterranea, a destare grande interesse c’è la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD).
La dieta chetogenica per psoriasi, mediante la produzione di corpi chetonici, è in grado di favorire una importante perdita di peso corporeo e una riduzione dello stato infiammatorio che è tipico nel paziente con psoriasi.
Quali sono i benefici della chetogenica per la psoriasi? E perché la chetogenica è la dieta ideale per questa patologia? Vediamo perchè perché la VLCKD può agire positivamente sulla riduzione dello stato infiammatorio.
Per ottenere risultati positivi si consiglia sempre di far ricorso a questo percorso dietoterapico con il supporto di un professionista sanitario. Soprattutto per pazienti affetti da psoriasi, si sconsiglia la scelta di un regime keto fai-da-te, che potrebbe risultare pericoloso e poco performante.