La dieta chetogenica, uno dei regimi alimentari più noti degli ultimi anni, è spesso soggetto di critiche e dubbi, anche per via della sua applicazione in presenza di patologie. Infatti, se è una valida alleata nella perdita di peso, la dieta chetogenica è consigliata per la sua azione antinfiammatoria in presenza di alcuni stati patologici quali diabete tipo 2, PCOS e sindrome metabolica.
La dieta chetogenica risente di controindicazioni e falsi miti, nonostante la sua efficacia e la sua validità scientifica.
In questo articolo rispondiamo alle seguenti domande: la dieta chetogenica ha controindicazioni? La chetogenica fa male?
I falsi miti da sfatare su questo regime alimentare sono tanti: proviamo a scoprirli insieme.
La dieta chetogenica ha una storia che dura da un secolo. Viene utilizzata per la prima volta negli anni Venti del Novecento per controllare gli attacchi di epilessia nei bambini resistenti ai farmaci. Negli anni a seguire, grazie a validi studi, inizia ad essere impiegata come dieta per trattare l’obesità e viene consigliata anche in presenza di patologie come la sindrome dell’ovaio policistico, il diabete tipo 2, la sindrome metabolica e l’emicrania.
Un passaggio importante avviene nel 2003 quando il Ministero della Salute finlandese parla di dieta chetogenica come "terapia di prima scelta nel contrasto dell’obesità". Nel frattempo, la stessa indicazione arriva dalla task force europea di EASO (European Association for the Study of Obesity) che ha proposto proprio la dieta chetogenica VLKCD (Very Low Calorie Ketogenic Diet) come strategia di attacco contro l’obesità.
Infatti, la dieta low carb VLCKD consente di contrastare l’obesità mediante la perdita di peso e placando il senso di fame, contribuendo con effetti positivi anche sulle complicanze metaboliche e sull’infiammazione.
Negli ultimi anni il regime alimentare chetogenico è stato rivalutato per la sua capacità di contenere la fame e promuovere la perdita di massa grassa. Questo percorso ha letteralmente conquistato dive, star dello sport e personaggi della Silicon Valley generando (purtroppo) un forte ricorso al fai-da-te.
Ma tra moda e salute ci sono delle differenze sostanziali. La chetogenica, per evitare effetti indesiderati e controindicazioni, deve essere affrontata con il supporto di figure professionali quali medici, dietisti e biologi nutrizionisti.
La dieta chetogenica non fa male, se prescritta dal medico. L’utilizzo della dieta chetogenica infatti appare estremamente promettente non solo nella perdita di peso, ma anche come regime alimentare di supporto in presenza di numerose patologie come obesità, diabete tipo 2, sindrome metabolica, emicrania cronica e ipertensione arteriosa.
Inoltre, uno studio recente pubblicato sull’ American Academy of Neurology parla degli effetti positivi della chetosi in presenza di cellule tumorali. Lo studio necessita di approfondimenti, ma i risultati sono molto promettenti.
Nel corso degli anni, validi e copiosi studi scientifici hanno evidenziato che il peso di troppo è la causa scatenante nell’insorgenza di numerose malattie. Un recente Studio dell’Università La Sapienza di Roma ha rilevato che il grasso in eccesso non è un deposito inattivo, ma rappresenta un tessuto capace di generare uno stato di infiammazione di basso grado che può minacciare la nostra salute.
La dieta chetogenica può essere una fondamentale alleata nella promozione di un percorso di cambiamento e miglioramento del proprio stile di vita. Infatti, rispetto ad altre diete, consente un importante controllo della fame nel percorso di perdita di peso.
In che modo? Grazie allo stato di chetosi, un processo fisiologico che consente al corpo umano di funzionare con un “carburante” diverso dal glucosio: il carburante di riferimento è costituito dai corpi chetonici che vengono formati a partire proprio dai grassi.
Quando si parla di controindicazioni della dieta chetogenica, è fondamentale ricordare che questo regime è sconsigliato in caso di:
Le controindicazioni della dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) sono stati analizzati con un recente studio dell’Università di Napoli, che ha indagato i possibili effetti collaterali della chetogenica, concentrandosi sui tempi di insorgenza e sulla loro durata.
I risultati dello studio hanno riportato che, nei soggetti analizzati, durante una dieta chetogenica non si sono verificati effetti indesiderati gravi. In alcuni soggetti si sono presentati effetti collaterali clinicamente lievi, quali stanchezza, stipsi, insonnia, mal di testa e nausea. In nessun caso tali sintomi hanno portato all'interruzione del protocollo dietetico e sono stati facilmente gestiti dal professionista della nutrizione.
La dieta chetogenica ha pro e contro, come ogni percorso dietoterapico.
Pentadiet non fa male: la sua somministrazione avviene sotto controllo medico, a differenza di altri percorsi dietoterapici fai-da-te.
Da sempre la dieta chetogenica deve fare i conti con disinformazione, mezze verità e pregiudizi. Infatti, tutt’oggi, quando si parla di chetogenica ci si scontra con numerosi falsi miti. Proviamo a sfatare i più comuni.